| Sin da quando incontrai Gesù, iniziai a ricercare moltissimo quell'intimità che potevo trovare solo nella preghiera. Da solo, nella mia cameretta, passavo ore a parlare con Dio e a cercare quel qualcosa di più, quella conoscenza più profonda e diretta con Dio, di cui sentivo di avere realmente bisogno. Crescendo in una comunità pentecostale, ero stato abituato a sentire persone parlare in altre lingue e nominare questo "battesimo nello Spirito Santo", al punto che la cosa non mi era mai sembrata né strana né folle. Non mi riguardava, non la conoscevo, ma quell'incontro con Gesù aveva ormai seminato in me il desiderio di cercare di più, sempre di più da lui. L'esempio dei fratelli attorno a me iniziava a parlarmi e a spingermi a cercare questa immersione più profonda ogni volta che mi ritrovavo faccia a faccia con Dio nella mia cameretta. Chiedevo, chiedevo ma non sperimentavo nulla di nuovo. Spesso mi sentivo ad un passo da Lui, ma poi mi bloccavo facendo sì che tanti pensieri umani si sovrapponessero al desiderio di lasciarmi andare. Ricordo una volta che sentii nella mia mente delle parole incomprensibili, ma queste non uscirono dalle mie labbra e lì decisi di terminare la mia ricerca. Mi scoraggiai e non chiesi più nulla, credendo forse di non essere all'altezza di questo dono o di non meritarlo a motivo dei miei peccati. Fu proprio a quel punto che Dio mi sorprese. Era il termine di una settimana nella quale a malapena avevo pregato, sentendo forti sensi di colpa e ritenendomi davvero lontano da quel Gesù che mi era venuto a cercare e mi aveva salvato non molto tempo prima. Scelsi comunque di andare alla riunione dei giovani, che si teneva il sabato sera in comunità (anche se con malavoglia). Mi sentivo ingiusto, ma quando si cominciò a nominare lo Spirito Santo si fece risentire in me quel desiderio di sperimentare il suo dono. Decisi che al termine della riunione avrei chiesto al responsabile di pregare tutti assieme, e cercare (assieme agli altri giovani) questo battesimo. Dio ama sorprendere i suoi figli, infatti fu il responsabile stesso a precedermi, chiedendo a tutti di pregare per lo stesso motivo. Pregammo tanto, perdemmo di vista l'orologio e vivemmo assieme un momento di preghiera indimenticabile. Mi sentivo estremamente bloccato, ma quel desiderio ardeva dentro di me. Un fratello posò la sua mano sulla mia spalla, e quel gesto così semplice ruppe tutti i muri che avevo alzato. Alzai la mia voce e iniziai a pregare anche io. Avevo sempre avuto un lieve problema (se così si può dire) nelle mie preghiere. Mi rivolgevo infatti a Dio chiamandolo Padre, oppure Gesù, riconoscevo in queste due persone quel Dio vivente che mi aveva salvato. Avevo però un problema a rivolgermi allo Spirito Santo. Temevo forse in qualche modo di peccare di idolatria, temevo non lo si potesse chiamare Signore (benché la Bibbia lo definisca così, ma io lo ignoravo ancora), e avevo quasi paura a "usare" questo nome nelle mie preghiere. Quella sera qualcosa cambiò. Sentii improvvisamente la convinzione interiore (direi la rivelazione vera e profonda) di quanto lo Spirito Santo fosse Dio e Signore della mia vita, di quanto Dio stesso, il Padre e il Figlio fosse presente lì in quella riunione nella pienezza dello Spirito. Sono cose che a parole non sarò mai capace di spiegare appieno, fatto sta che iniziai a dire "Spirito Santo tu sei il Signore!" e queste parole mi sembravano tanto strane quanto meravigliose. Mi sentivo come libero. Iniziai a dare gloria a Dio senza più freni inibitori, alzando la mia voce mentre gli altri pregavano per me con ancor più decisione, pur non sapendo ancora cosa stesse accadendo nel mio cuore. Non so spiegare cosa accadde esattamente dopo. D'un tratto dalle parole italiane che usavo per glorificare Dio, iniziarono a uscire altre parole apparentemente prive di significato. Non controllai più ciò che le mie labbra pronunciarono, ma non perché queste lingue avessero preso il sopravvento su di me, ma perché quando stavo sperimentando era talmente bello che avrei voluto non finisse mai. Ebbi pure una visione. Mi vidi in cima ad una scala, davanti ad una porta oltre la quale potevo vedere un panorama stupendo. Compresi che spesso ero arrivato in cima a quella scala, nei miei momenti più intimi con Dio in preghiera, ma ogni volta mi ero fermato a guardare quel bel paesaggio, senza però varcare la soglia di quella porta. Nella visione però vi entravo, mi ero finalmente lasciato andare a ciò che lo Spirito Santo aveva preparato per me. La cosa che mi commosse di più, fu la dimostrazione della grazia di Dio nei miei confronti, che proprio nel momento in cui mi sentivo più lontano da Lui, il suo dono era stato manifestato. Dio è, è stato e sarà sempre meraviglioso. |
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